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CROWDFUNDING PROJECT

QUELLA NOTTE ALLA DIAZ|

La mia testimonianza a fumetti sull’assalto alla scuola Diaz al G8 di Genova

- ora in tre lingue, gratis per tutti 

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Al termine del G8 di Genova del 2001, fui una delle vittime dell’infame assalto della polizia alla Scuola Diaz, definito da Amnesty International come “la più grave violazione dei diritti umani in una democrazia occidentale dalla Seconda Guerra Mondiale”.

Ci massacrarono di botte. Ci arrestarono. E poi cercarono di incriminarci con prove false, e condannarci fino a 15 anni di carcere.


Per anni abbiamo dovuto lottare contro la disinformazione di media e politici, che tentarono di scaricare su noi manifestanti le colpe delle violenze. Per contribuire a far luce sui fatti, non avendo altri mezzi che inchiostro e matite, decisi di realizzare un fumetto. 
 

"Quella Notte alla Diaz" è il risultato del mio bisogno di raccontare la verità, ciò che accadde a me e ad altri, senza filtri e senza manipolazioni.

Pubblicato per la prima volta nel 2010 da Ugo Guanda Editore, oggi questo graphic novel vuole tornare in una nuova edizione arricchita, pensata per raggiungere anche chi non ha vissuto quegli anni e non conosce quei fatti.

Con questo crowdfunding voglio:

  • Tradurre il fumetto in inglese e spagnolo

  • Renderlo disponibile gratuitamente online, per garantirne la massima diffusione

  • Aggiungere un prologo a fumetti, per spiegare il contesto delle proteste contro il G8

  • Scrivere un epilogo che racconti cosa è cambiato — e cosa no — in questi 25 anni

  • Pubblicarne anche una versione cartacea aggiornata

 

Questo progetto non è solo un fumetto:
è memoria, testimonianza e resistenza.

Con il tuo aiuto, possiamo riportare alla luce una verità che non va dimenticata.

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La mia intervista su RaiTre (2010)

Perché ripubblicare questo fumetto oggi?

Fino a qualche anno fa, del G8 di Genova si parlava ancora. Oggi, invece, il silenzio è quasi totale. Troppi, bombardati per anni dalla disinformazione, continuano a credere che la polizia abbia agito per il bene dell’ordine pubblico, mentre le violenze sarebbero state colpa dei manifestanti.

Ma quel che è peggio: quasi nessuno ricorda più perché eravamo lì.
Nel mio fumetto originale non avevo sentito il bisogno di spiegarlo: i fatti erano freschi, e tutti- bene o male- sapevano perché manifestavamo. Oggi, a 24 anni di distanza, non è più così. Le nuove generazioni rischiano di non conoscere nemmeno l’esistenza di quel movimento.

Con questa campagna voglio rendere il mio lavoro di nuovo accessibile a tutti. Gratis, per chiunque voglia leggerlo.
Voglio aggiornarlo, aggiungere un’introduzione che racconti il contesto e un epilogo che spieghi quanto quelle battaglie — per la giustizia sociale, contro il potere delle multinazionali, per i diritti umani e per il clima — fossero giuste allora, e siano ancora più urgenti oggi. 

Voglio tradurlo, in Inglese e in Spagnolo, per raggiungere un pubblico il piú ampio possibile.

Le nuove generazioni devono sapere che un’alternativa c’è stata — e che, anche se fu soffocata col sangue e con la disinformazione, può rinascere. 

Lo slogan di allora era: "Un altro mondo è possibile."
Oggi, un altro mondo è più che mai necessario.

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